martedì 26 gennaio 2010

RECENSIONE di Roberto Nicoletti

Mi è piaciuta la prefazione fatta dallo stesso autore. Mi è piaciuta perché ha voluto subito far comprendere che il suo libro si pone, prima di ogni altra cosa, l’obiettivo di essere uno strumento con il quale il lettore può rilassarsi piacevolmente.
Tuttavia sono convinto che sia stato troppo modesto!
Il libro si legge, effettivamente, con grande piacere. Lo dico non solo perché sono un grande estimatore della fantascienza ma anche perché la narrazione è sempre coerente e la scrittura possiede due caratteristiche che considero fondamentali: la semplicità, che non significa banalità ma pieno possesso della lingua e della capacità di usarla per raccontare, e la fluidità.
Ma c’è di più, sottolineare che il racconto si basa sulle avventure di una pattuglia spaziale non toglie che il libro contenga elementi valoriali positivi. La prima cosa che mi sento di mettere in evidenza è la mancanza di ogni riferimento ad una violenza gratuita. La ricerca dei pirati spaziali non è concepita come una vendetta, ma come un atto di giustizia e, proprio per questo, non c’è la voglia di arrivare allo scontro, alla battaglia, solo per un piacere fine a se stesso. Ogni volta c’è la ricerca di un incontro, è il combattimento è sempre l’ultima delle scelte possibili.
L’altro aspetto è la mancanza di preconcetti verso qualsiasi essere umano, o umanoide, viene incontrato dai protagonisti che antepongono il rispetto verso di essi.
Possono sembrare principi elementari, tuttavia, in tempi come questi sono principi elementari che è bene riaffermare.
Insomma è uno di quei libri di cui acquisto non ci si pente e che lascia una piacevole sensazione al lettore.

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